STORIA DEL GEMELAGGIO CON IL DAV RAVENSBURG

In pista ad Acceglio, in val Maira: lì calarono i tedeschi, ormai convinti del buon ambiente e delle opportunità che poteva offrire il gemellaggio. Loro in albergo e noi avanti e indietro con auto e camper, ma le gite furono belle, e tra queste il colle della Scaletta, il colle Maurin, il colle di Bellino, inanellate in una serie di giornate serene e con neve eccellente, oltre al memorabile gran finale con feste e danze. Come abbiamo imparato presto a capire, l 'allegria e la compagnia non fanno difetto al di là dei confini... Nel settembre dello stesso anno si festeggiava il 75° anniversario di fondazione della Ravensburger Hütte, e così il nostro presidente Nicola e la first lady Mariuccia salirono un'altra volta tra le montagne dell'Algovia per festeggiare e rinnovare l'amicizia. Due anni più tardi, nel maggio 1989, un gruppo di giovani tedeschi in vena di arrampicare arrivò a Rivoli con Markus, il giovane che avevamo conosciuto già in precedenza, e a loro si affiancò Giacomo Andreotta, che li portò in palestra e fece trovare pane adatto ai loro denti... Dal 13 al 19 aprile del 1992, sotto la guida del nuovo presidente, Gerhard Mucke, un elegante signore dai baffi bianchi, gli amici di Ravensburg tornarono in valle di Susa, ospiti fissi di un albergo di Cesana, da cui spiccavano quotidianamente il volo verso alcune ambite gite di scialpinismo, come la Dormilleuse, il Pic Blanc du Galibier, il monte Giasset e altre vette, con gran fortuna di tempo e presenza alternata di nostri soci, fino alla grande abboffata finale presso il solito hotel. Dopo una lungo silenzio, nel maggio 1999 ci si ritrovò nuovamente in Svizzera, sulle nevi del Rheinwald-Nufenen, su terreno neutrale, insomma, per tre giornate di scialpinismo. Da allora, sotto la presidenza Bona, i ritrovi e i convivi si sono intensificati pericolosamente: tra il 24 e il 28 aprile 2000 c 'è stato l'incontro a Etroubles, sotto il Gran San Bernardo, ospiti della dépendance dell'Ospizio, per alcune gite (col Serena e dintorni), rinnovando ancora una volta i fasti della cordialità. Nella primavera del 2001 c'è stato un incontro (purtroppo ostacolato dal cattivo tempo, che ha costretto italiani e tedeschi a rimanere rinchiusi per un paio di giorni nel rifugio che li ospitava) sulle montagne svizzere in prossimità del passo Spluga. Alla metà di aprile 2002 un consistente gruppo di tedeschi sono stati ospitati ad Avigliana, e da lì hanno fatto turismo e scialpinismo in valle di Susa (dalla Testa di Cervetto, al Thabor, al Malamot, una messe fortunata di giornate, con incontri ripetuti e cordiali e tanto lavoro - di alcuni soci, consiglieri e ex-presidente - che hanno fatto molto per affiancare e organizzare la settimana agli ospiti). Nel settembre dello stesso anno - e questa è storia recente che molti possono ricordare - c'è stata la Strafe-Expedition dei Rivolesi a Ravensburg: motivo? Le celebrazioni del centenario di fondazione della benedetta Ravensburger Hütte, che hanno portato in Germania non solo escursionisti e scialpinisti, ma anche - e finalmente - alcune delle loro mogli e compagne, che hanno lavorato sodo e senza tanta pubblicità per rendere gradevoli gli incontri. Un riconoscimento dovuto, una vacanza premio per tutti, insomma, e un onore toccato a pochi: quello di poter allestire nel Rathaus della città sveva la mostra fotografica preparata dall'Intersezionale Val Susa e Val Sangone in occasione dell'anno internazionale della montagna 2002. Per rilanciare il gioco, e qui siamo veramente ai ricordi più recenti, basta segnalare la presenza numerosa (e organizzata) degli amici di Ravensburg alla VI Settimana Nazionale dell'Escursionismo CAI svoltasi nel giugno del 2003 tra le valli di Susa e Sangone. L'incontro si rinnova dal 19 al 21 novembre 2004 a Ravensburg che, oltre a rafforzare amicizie e ospitalità, è stato significativo anche per altri aspetti: anzitutto, per la presenza di soci di altre sezioni CAI dell'Intersezionale (Giaveno, Bussoleno e Pianezza); in secondo luogo, gli interventi al convegno (Quo vadis paesaggio alpino? Le Alpi fra parco divertimento e distruzione: il titolo in tedesco ve lo risparmio) preparato dal DAV di Ravensburg cui abbiamo partecipato anche con nostre relazioni sono un segnale di attenzione a questi problemi per tutte le sezioni delle nostre valli, problemi e interrogativi condivisi anche da chi abita vicino alle Alpi 400 km più a Nord. Ci voleva insomma una gita fuori porta per farci parlare e per riflettere insieme, per la prima volta, su temi che qui fatichiamo a dibattere tra noi. Una disattenzione e un disinteresse - o studiata cautela - verso temi che a noi sembrano politici mentre sono prima di tutto argomenti di crescita di una coscienza civile che stanno scritti - non è mai superfluo ricordarlo - tra le finalità istituzionali primarie del nostro club, esattamente nell'art. 1 dello Statuto approntato nel 1863 dal buon Quintino... Dario Marcatto