STORIA DELLA BAITA SEZIONALE "CANDIDO VIBERTI"

La costruzione dell’edificio risale all'anno 1948, per iniziativa del gruppo escursionistico UET di Torino. Gestita inizialmente da privati, la casa venne dedicata alla memoria di Candido Viberti dalla famiglia stessa (che ne sostenne e curò la costruzione) che fece ristrutturare delle preesistenti casermette militari in completo abbandono per ricavarne appunto gli ambienti dell'attuale colonia comunale e della baita sezionale. Donata dalla famiglia Viberti con un lascito al Comune di Rivoli dell’agosto 1972, che ne auspicava un utilizzo destinato alle associazioni cittadine che svolgessero la propria attività in montagna (nella fattispecie, il CAI e lo Sci Club Rivoli), la struttura fu affidata nell’estate del 1974 alla gestione dello Sci Club rivolese, che per 12 anni ha provveduto alla sua conservazione, grazie alla disponibilità e tenacia dei suoi volontari nell'opera di ristrutturazione e miglioramento. Seguendo un criterio di alternanza concordata tra le due associazioni rivolesi, nel dicembre del 1986 la conduzione è passata al nostro sodalizio. Nel corso degli anni, il Viberti è diventato un importante luogo di incontro e aggregazione anche per gruppi consistenti di persone, soci del CAI Rivoli e di altre sezioni dell’Intersezionale (raggruppamento del quale la sezione di Rivoli fa parte dal 1986) e anche con l’occasione del gemellaggio con il DAV di Ravensburg (iniziato nello stesso anno). In molte occasioni, quindi, il Viberti è diventato punto di partenza per numerose gite di escursionismo e scialpinismo con questi gruppi, nonché di incontro conviviale con gli stessi.
Non sono mancati i lavori di manutenzione e rinnovo dell’edificio: ai lavori all’impianto elettrico (1989-1990) e a quello del gas e per l’adeguamento alle norme di sicurezza della legge 626 (1996-1997) sono seguiti quelli strutturali, come il rifacimento dei muri di sostegno (1997 e 2006) grazie anche all’intervento del Comune di Rivoli.
Col tempo è cambiato anche l’utilizzo della struttura: all’inizio il numero dei soci ospiti e la frequenza delle aperture erano elevati (incontro dei soci, giornata per i bambini, rimpatriate di vecchie glorie, di cui oggi resta memoria nel seguito pranzo sociale, che nell’ottobre di ogni anno vede la presenza di un numero di 70-90 persone); in seguito la baita sezionale è diventata luogo di incontro e di soggiorno per scolaresche e ragazzi di gruppi scout e di associazioni diverse, per iniziative di accoglienza di ragazzi con problemi familiari (Pianezza, 1997) o provenienti dalla Bielorussia (Pianezza, 2002) e di altri del Progetto Davide (dal 2003 fino ad oggi). Un utilizzo che è cambiato nel tempo e nei modi, e che ha comportato una mole notevole di lavoro di manutenzione e di verifiche costanti per acqua, gas, legna, riserve alimentari e dotazione fissa (pentole, stoviglie, cuscini, coperte, materassi). L’illuminazione è oggi assicurata da un generatore autonomo e da un collegamento con la turbina funzionante presso la vicina colonia comunale Viberti, aperta nei mesi estivi.
La sua origine e la volontà dei donatori e dei beneficiari ha fatto sì che la sua destinazione ad uso dei soci rimanesse preminente su ogni altro utilizzo, per cui oggi il Viberti rientra nel novero delle capanne sociali, destinate cioè a uso interno della sezione e dei suoi aderenti, con le previste deroghe.